Nel cuore del centro storico di Brescia,a pochi metri da piazza Paolo VI, ai piedi della collina che conduce al Castello, si apre una piccola piazza, la Piazzetta Tito Speri.
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Una veduta di Piazzetta Tito Speri
Circondata da alberi e panchine, sorge un’imponente scultura dedicata al celebre patriota italiano di origini bresciane, noto per il suo coraggio durante la battaglia delle Dieci Giornate di Brescia. Questo monumento, risalente al 1888, rappresenta un simbolo tangibile della storia e dell’identità della città.
La piazza ospita anche una suggestiva fontana in pietra, adornata da un affresco raffigurante un guerriero a cavallo con lo scudo recante il simbolo della Leonessa, emblema di Brescia.
Oggi la piccola piazzetta é sempre molto frequentata sia perché punto di passaggio per arrivare a piedi da Piazza Loggia al Castello sia per la presenza di localini e bar molto frequentati.
La Statua a Tito Speri
La statua di Tito Speri, realizzata dallo scultore Domenico Ghidoni, venne ufficialmente inaugurata il 2 settembre 1888. Questo evento fu reso possibile grazie ai finanziamenti provenienti da una sottoscrizione pubblica organizzata dalla “Società Reduci delle Patrie Battaglie”.
In concomitanza con l’inaugurazione della statua di Speri, l’amministrazione comunale fu sollecitata a rinnovare completamente gli spazi circostanti. Questo cambiamento avrebbe trasformato l’area dell’antica piazza dell’Albera nella successiva Piazza del 1849, successivamente rinominata Piazzetta Tito Speri in onore della presenza della statua stessa.
Per garantire il successo dell’evento, fu diffuso un manifesto speciale sia in città che in provincia, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di partecipanti. Inoltre, furono preparate decorazioni speciali nella piazzetta, inclusi bandiere, stemmi, mazzi di fiori e corone con i nomi dei protagonisti delle dieci giornate.
Durante la cerimonia inaugurale, i reduci dell’evento e altri eroi e rappresentanti delle battaglie risorgimentali presero parte alla celebrazione, rendendo l’evento ancora più significativo
La Statua vista da Via Musei
La statua di Tito Speri, situata nella piazzetta, riflette l’influenza della corrente verista, evidente nella sua forte componente realista e nell’espressività della figura. La mimica del volto e il gesto della mano, che indica la strada verso il castello e quindi la battaglia con dinamismo e sprezzo, conferiscono alla scultura un’intensità particolare. Infatti Speri, con gesto deciso, addita al popolo bresciano la necessità di salire alla fortezza in cui erano asserragliati gli austriaci, attraverso la salita di Ognissanti, ora chiamata Via delle Barricate.
La base in marmo di Botticino, progettata da Antonio Tagliaferri, presenta quattro targhe votive commemoranti le gesta e gli eventi legati alle Dieci Giornate di Brescia.
Sul fronte del monumento è incisa la dedica “A Tito Speri 1849”.
Sul fianco destro, invece, segue:
«INSURREZIONE BRESCIANA DAL XXII MARZO AL II APRILE MDCCCXLIX ESECUZIONE CAPITALE DI TITO SPERI III MARZO MDCCCLIII»
Mentre sul retro del basamento:
«PRIMO COLL’ARMI NEI DISPERATI CIMELI DELLA DECADE BRESCIANA SUGLI APERTI CAMPI SULLE INSANGUINATE VIE PRIMO NELLE SEGRETE ACCOLTE DELLE CONGIURE ARDIMENTOSO TENACE IMPLACABILE CONTRO LA TIRANNIDE DELL’AUSTRIA GLORIOSO RIBELLE CON ESECRATA SENTENZA CONDANNATO AD UN’IMMATURA MORTE»
Sul lato sinistro:
«I COMMILITONI REDUCI DALLE BATTAGLIE NAZIONALI I NOVELLI CITTADINI DI BRESCIA LIBERA ERESSERO NELL’ANNO MDCCCLXXXVIII»
La fontana del Tagliaferri
Eretta nel 1885 da Tagliaferri, la fontana sfrutta materiali lapidei provenienti dal monastero dei santi Cosma e Damiano, distrutto tempo prima. L’architetto si ispirò allo stile medievale per la sua creazione, che incorpora un’arca funeraria del XII secolo appartenente al Vescovo paleocristiano San Tiziano. Quest’arca è coperta da una tettoia marmorea sostenuta da due colonnine con capitelli pseudocorinzi del XV secolo. Sotto la tettoia, uno stemma dipinto a fresco, purtroppo oggi quasi illeggibile, completa l’opera.
Il basamento della statua
Nel 1852, Tito Speri fu arrestato e torturato per aver formato un comitato insurrezionale a Brescia. Le prove per condannarlo a morte furono fornite da un traditore che voleva salvarsi la vita. Il 3 marzo 1853, Speri salì coraggiosamente sul patibolo a Mantova, insieme a due altri condannati. A soli 27 anni, affrontò la morte con dignità, ma le autorità austriache resero ancor più meschina la sua fine negandogli una sepoltura in terra consacrata e inviando alla madre una nota delle spese per l’impiccagione del figlio.
sempre visibile
Gratuito
Luogo liberamente accessibile
La montagna dei bresciani per eccellenza, il Guglielmo, o Golem, il suo nome originario derivante dal mostro antico
A 2200 metri, rappresenta la porta naturale del Parco Adamello e la più classica salita al ghiacciaio Pian di Neve